Via E.Toti
3 - TRIESTE
L’ARTE (YIN-YANG) NELLA COSMOGENESI DI H.P. BLAVATSKY
a cura di FEDELE BOFFOLI
Intervista di Adriano Doronzo a Fedele Eugenio Boffoli
Fedele Eugenio Boffoli, artista, promotore culturale, giornalista pubblicista, è nato a Bari nel 1964, si trasferito a Trieste nel 1985, dove ha intrapreso significative esperienze in campo artistico (pittura, fotografia, poesia, letteratura, organizzazione di gruppi ed eventi interdisciplinari, ecc.), fondatore del: “Cenacolo Arte Intuitiva”, Progetto “La Via” e “Manifesto Etico Relativo”, ha sempre considerato la vita stessa come la realizzazione dell’Arte nella persona. Torna, venerdì 31 ottobre prossimo, alle ore 19, dopo molti anni, nella sede della Società Teosofica di Trieste (già sede nazionale), in via E. Toti 3, per una conferenza dal titolo: “L’arte dello Yin e dello Yang nella Cosmogenesi di H.P.B. Blavatsky”, ce ne parla?
La Dottrina Segreta di H.P.B, di fine Ottocento, sua opera principale, tratta di un comune corpo sapienziale, esteso a varie aree del Pianeta Terra, antecedente le nostre attuali conoscenze etniche, storiche e filologiche, di cui la stessa protagonista trascrive i contenuti da un arcaico manoscritto del Tibet. L’opera, ripartita in sezioni e stanze, riporta il tema della creazione universale (Cosmogenesi) e della venuta dell’Uomo sulla Terra (Antropogenesi), secondo una chiave comprensiva, numerologica ed ermetica, in grado di giustificare e dar senso alle varie trasformazioni dell’essere e del suo divenire, esattamente quello che mi ha affascinato da sempre. In tale trattazione vengono comparate anche antiche forme di conoscenze, di filosofie e religioni a noi note (ermetismo, induismo, buddismo, ebraismo, cristianesimo, ecc.) e non ultimo il pensiero taoista che, per le tali analogie con la “dottrina” di cui trattasi e per il suo simbolo (taijitu), aiuta a meglio interpretare il “diagramma numerologico” della stessa Cosmogenesi di H.P.B., da cui il riferimento nel titolo della conferenza allo Yin e allo Yang.
Può ulteriormente argomentare in ordine a questi temi?
Certamente, provo a spiegare la mia interpretazione personale, secondo le fonti riportate dalla Blavatsky. Nell’universo si alternano periodicamente dei cicli di sonno e veglia (Notti e Giorni di Brahma); secondo il tale pensiero la fase di sonno dell’Universo (Pralaya – 0) è un ossimoro, in essa non vi è dualità, e non vi è coscienza manifesta, nulla al suo interno è operativo, ma tutto può diventarlo, poiché ne contiene tutti gli agenti per esserlo, una fase di equilibrio, di cui si può provare solamente ad intuire… La fase di veglia, (inizio del Manvantara e suoi sottocicli), descrive l’atto in cui l’Ente/Insieme indifferenziato (0,1), sopra descritto, per effetto di un impulso autoindotto (fohat-movimento-oscillatorio-rotatorio) si polarizza in due (0,1,1/2), organizzandosi in un terzo elemento (0,1,1,1/3), la prima identità. Si aggiunge che i primi due elementi creati (0,1,1/2) sono, a loro volta, dotati di polarità autonome (0,2,2/4), in grado di replicarsi nel molteplice… La polarizzazione iniziale dell’Ente (0,1,1/2) e la seguente diversificata (0,1,1,1/3), nella loro relazione, si affermano nel 5 (0,2,3/5), coscienza identitaria. Il numero 6 (0,3,3/6) rappresenta la capacità dell’Ente di replicare, nella mutazione del divenire, coscienza (3) rinnovata. Il numero 7 (0,3,4/7) esprime le Essenze dell’Ente e le sue funzioni nell’intero Ciclo manifestativo. Il numero 8 (0,2,3,3/8), rappresenta l’attitudine dell’Ente a duplicarsi, in un ciclo di manifestazione polare successiva, con coscienza rinnovata. Il 9 (0,4,5/9) rappresenta la manifestazione completa della coscienza nel ciclo. Il 10 sancisce la fine e l’inizio di un nuovo ciclo manifestato. Riepilogando, le descritte Entità numerologiche del tale Sistema, pur manifestando una loro essenza e funzione peculiare, hanno in sé tutte le caratteristiche delle loro “colleghe” reciproche, poiché parti dello stesso Insieme/Unità che le ha generate e le contiene, zero compreso, il resto è solo conseguenza.
Cosa sollecita quindi, oggi, dal punto di vista pratico e operativo, questa sua interpretazione della Cosmogenesi di HPB? Molte cose, ad esempio il fatto che siamo tutti appartenenti e correlati allo stesso Sistema, che sia chiami Divinità, Dio o altro e che in ognuno in noi sono presenti tutti gli elementi universali e le loro funzioni. Una bella riflessione, no?
E’ una cosa questa che, già da sé, basterebbe a far cessare guerre e prevaricazioni di ogni tipo, non trova?
E’ esattamente ciò che penso, credo di ben interpretare l’intento della Blavatsky (cofondatrice della Società Teosofica) e non solo il suo, dicendo che tutti siamo con e nel Tutto e, volenti e nolenti, al suo perenne servizio; gli stessi poteri e persone che disconoscono questo, per ignoranza o altro, non fanno altro che creare le condizioni ulteriori per l’egoismo, il dolore e la sofferenza umana, che prima poi a loro ritornano.
Bene, come ha declinato, nella pratica quotidiana, le tali considerazioni?
Ovviamente nell’Arte, il mio campo realizzativo preferito (presto compio trent’anni di attività pubblica), creando opere e progetti artistico-culturali significativi ed esemplificativi su questi temi.
Pensa a qualche creazione in particolare?
Certamente al Progetto Espositivo Itinerante, di Arti Visive e Letterarie “La Via”, di mia cura, iniziato del 2007, relativo ai temi di cui sopra, con tredici partecipanti e più di cento opere (pittura, fotografia…), con commentari e didascalie, da poco, donato e stabilizzato presso l’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ITIS, in via Pascoli 31 a Trieste, che vi invito a visitare, l’ingresso è gratuito, tutti i giorni, negli orari 9/13 e 16/19.
Adriano Doronzo
Presidente del Gruppo Teosofico Triestino “Edoardo Bratina”
Nella fotografia: Fedele Boffoli e Adriano Doronzo


