Esoterismo a Trieste -note storiche-

 

 

 

ESOTERISMO A TRIESTE

– NOTE STORICHE –

 

conferenza tenuta da

VINCENZO CERCEO

 

il 30 giugno 2017

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ESOTERISMO A TRIESTE – NOTE STORICHE

 

 

La città di Trieste è conosciuta, a livello nazionale, come località molto interessata agli argomenti esoterici, e la cosa è pienamente confermata dalle numerose iniziative pubbliche che nei vari campi specifici (medianità – gnosi – teosofia – yoga e quant’altro) la cronaca registra pressoché giornalmente, ma tutto ciò è frutto di una lunga tradizione, che ha origini lontane.

Nel tentare di ricostruire per sommi capi detta tradizione, conviene innanzitutto fare riferimento a quello che normalmente viene considerato come l’anno di nascita dell’esoterismo contemporaneo, e cioè il 1875.

Fu in quell’anno, infatti, che a New York fu fondata la Società Internazionale di Teosofia, ad opera della gentildonna ucraina Elena Petrovna Blavatsky, personaggio di grande spessore internazionale, autrice tra l’altro di opere enciclopediche di enorme spessore, quali la “Dottrina Segreta” e la “Iside Svelata”, che sintetizzano tutti i dati allora noti nel campo delle conoscenze esoteriche ed occultistiche.

La nuova Società Internazionale, appena fondata, ebbe subito una enorme diffusione soprattutto nella cultura anglosassone, prima di raggiungere la attuale sede di Adyar, in India, dove la stessa, tuttora in piena e fiorente attività, continua ad operare.

Presto fu possibile aprire sedi staccate in quasi tutte le nazioni del mondo.

In Italia, tale opera di diffusione, coronata da pieno successo, avvenne ad opera di cittadini inglesi e statunitensi che vivevano nel nostro Paese:  Mr. Reginald Gamber Mc Bean a Genova e Milano nel 1890, Misis Jane Murphi sempre a Milano nel 1891, Miss Lloyd a Roma nel 1897 e Misis Cooper-Oakley a Napoli e Torino nel 1900.

A Trieste, allora, come è noto, sotto governo imperiale asburgico, il Console Britannico Sir Francis Richard Burton, famoso orientalista e studioso di sanscrito, era teosofo, ed autorevolissimo nella Associazione, dal 1878.

Fu dunque lui, tra l’altro amico di Joice, a porre in questa città le basi culturali fondamentali per l’affermarsi delle conoscenze esoteriche.

Un primo gruppo Teosofico a Trieste, con interesse precipuo però verso gli esperimenti medianici, fu costituito nel 1908.

Di ciò dà notizia la rivista “Ultra”, stampata a Roma, e specializzata in spiritismo e medianità.

Fondatore fu un inglese quì residente: Mr. Grant A. Greenham, il quale ottenne l’autorizzazione di polizia prevista per operare il 22/06/1909.

All’epoca, infatti, il controllo di polizia sulle associazioni era molto stringente.

Ogni riunione andava comunicata ed autorizzata, ed era sempre presente un agente di polizia che controllava e riferiva al suo Comando.

Visto l’argomento, il “Circolo Studi Medianici” di Mr. Greenham non ebbe vita lunga, e fu sciolto, in seguito all’esposto di alcuni cittadini, nello stesso 1909, ma, nel frattempo, il triestino Costantino Pappacosta riusciva ad aggirare l’ostacolo ottenendo l’autorizzazione ad aprire una nuova loggia questa volta non più medianica, ma teosofica, con sede in Via Settefontane 25, denominata “Apollonio Tianeo”.

Anche questa non ebbe vita facile, infatti l’Imperial Regia Polizia vietò le serate alle quali erano stati invitati i parlamentari italiani Podrecca e Murri, anch’essi teosofi, per cui Mr. Greenham, sceso di nuovo in campo, decise di fondare una nuova associazione, apolitica e puramente esoterica, che chiamò “Loggia Verità”, la quale durò fino al 1938, quando fu sciolta dal regime fascista per violazione alle leggi razziali.

Durante la guerra, dal 1914 al 1918, l’attività della loggia dovette assumere carattere non pubblico ma privato, e le riunioni ristrette vennero tenute presso l’atelier di Rose Novak, una delle socie, in Via Coroneo n° 9.

L’arrivo del governatorato militare italiano, nel 1918, fu molto favorevole per la loggia.

Gli alti ufficiali italiani erano quasi tutti massoni ed appassionati di medianità, per cui l’attività della stessa fu potenziata e favorita.

Le conferenze di esoterismo si tenevano pubblicamente al “Tartini”, le sedute medianiche presso residenze dell’alta società Triestina, e fu iniziata la pubblicazione di ben due riviste: la rivista “Servizio”, sempre del Greenham, e gli “Annali di Teosofia” di Giorgio Ravasini.

il 12 ottobre 1929 la presidentessa mondiale della società Teosofica, Annie Besant, e Krishnamurti, filosofo esoterista indiano, visitarono Trieste, e Krishnamurti tornò il 14 febbraio 1930 per una conferenza.

Sempre nel 1930 si costituì la casa editrice ARTIM con l’obiettivo di pubblicare scritti esoterici.

Tornando al 1919, il 18 luglio di quell’anno la Santa Sede dichiarò incompatibile la Teosofia con la fede cattolica, giudizio tutt’ora formalmente valido, anche se, nella pratica, caduto in desuetudine.

L’ 8 dicembre 1934, la Prefettura di Trieste, a domanda dei responsabili della loggia “Verità”, dichiarò la stessa legittima ed autorizzata ad operare, ma, con le leggi razziali del 1938, si pose il problema del principio di base della Teosofia che prevedeva l’uguaglianza di tutti gli esseri umani senza distinzioni di sesso, razza e religione.

Il governo chiese che il punto relativo alla razza fosse cancellato dallo statuto ufficiale della società, ma i soci, nel congresso straordinario di Genova del 20 novembre 1938, rifiutarono.

Ciò provocò lo scioglimento della società Teosofica italiana con atto governativo del 14 gennaio 1939 ed il successivo sequestro di tutti i beni della società stessa.

A Trieste, comunque, la società continuò ad operare nella clandestinità, ad opera dei soci Bratina, Godenigo e Scrimali, nonostante le diffide della Questura nei loro confronti.

Nel giugno 1945, la società riparte con una nuova sede, in Corso Saba 6, in un locale messo a disposizione del teosofo triestino oriundo ungherese conte Adamy de Torezol, colonnello degli Ussari ai tempi dell’Impero, e letterato in lingua tedesca ed ungherese.

Tra le attività a cui si dedicò in particolare la loggia triestina, vi fu la protezione degli animali, curata in particolare dalla socia baronessa Nora Economo, fondatrice del rifugio ASTAD.

Nel 1954 fu creata la Casa Editrice “Sirio”, che dette corso alla pubblicazione di centinaia di Testi esoterici tra cui le opere della Blavatsky.

Per tornare un attimo al passato, conviene ricordare che nel 1907 parlò a Trieste, in un “Politeama” colmo di pubblico, il Prof. Morselli, celebrità mondiale in quanto studioso di spiritismo, a richiesta e su invito del Presidente della “Federazione Spiritica Triestina” Giorgio Mingotti; né va dimenticata la figura dell’esoterista Capitano Bustani, orientalista, studioso di Ermete Trismegisto, di gnosi e di spiritismo, morto nel 1890.

Si tenga infine presente che il simbolo esoterico del gigante che regge il cielo sulle spalle fu creato nel 1617 a Capodistria dal monaco Fortunato Padovano.

Concludiamo con un elenco delle riviste esoteriche pubblicate, in progressione, a Trieste dal 1922: “Servizio” (1922-1924), “Annali di Teosofia” (1922-1924), “Ananda” (1930-1934), “Atman” (1945-1948), “Il Teosofo” (1968-1971), “Rivista Italiana di Teosofia” (1971-1995) e l’elenco è sicuramente incompleto.

 

Vincenzo Cerceo.